Con il laboratorio “Il suono della Palombella” si è indagato il quartiere attraverso l’ascolto critico, orientato a ricostruire e restituire il paesaggio sonoro della Palombella e riflettere sulle evoluzioni che lo hanno caratterizzato nel corso del tempo.

Il processo di indagine, portato avanti in un’ottica tanto narrativa quanto emotiva, ha incrociato e sovrapposto suoni e rumori del contesto urbano di ieri e di oggi con frammenti di storie passate e presenti. Concepito come “traduzione sonora” della mappa emotiva del quartiere – costruita durante il workshop “Una mappa per Palombella” precedentemente svolto assieme ai residenti – il paesaggio sonoro è divenuto così uno strumento capace di veicolare la storia del quartiere, di rafforzare processi di empowerment di comunità e stimolare una riflessione circa il presente e le prospettive di trasformazione dell’area.
La strategia di intervento si è dunque concentrata sul ricostruire e comparare il paesaggio sonoro della Palombella di ieri e di oggi, e sull’elaborazione di un paesaggio sonoro “immaginifico” della Palombella di domani, a partire da quello che i residenti hanno espresso quale “futuro desiderabile” per il loro quartiere.

Il paesaggio sonoro della Palombella di ieri si è ricostruito combinando suoni d’archivio, registrazioni di oggetti posseduti dai residenti (e in qualche modo “rappresentativi” della vita del quartiere negli anni ’50-’80) e interviste. L’identità sonora attuale del quartiere, ricostruita a partire da una serie di registrazioni audio effettuate nel quartiere e ai suoi margini (Marina Dorica, rupi di Posatora), restituisce un’analisi lucida e puntuale delle dinamiche di esclusione e marginalità che vive oggi la Palombella, e offre una chiave di lettura privilegiata per descrivere tali fenomeni e reinquadrarli in una prospettiva progettuale futura, innovativa, trasversale e condivisa dai suoi residenti.

Le tracce sonore risultanti dal laboratorio confluiranno in installazioni audio che saranno parte integrante di un percorso composito, che verrà presentato al pubblico in occasione del festival conclusivo del progetto Palombellissima!, in programma a febbraio 2020.