
Per lavorare sull’identità della Palombella, abbiamo scelto di indagare anche le dinamiche dell’ambiente sonoro, utilizzando l’ascolto come metodo di ricerca.
Cosa possono dirci i suoni circa la storia e le trasformazioni che stanno caratterizzando il quartiere?
Il dibattito contemporaneo concepisce lo spazio come entità complessa, composta da elementi materiali e immateriali quali immagine, colore, luce, suono. Date le sue caratteristiche fisiche e simboliche, il suono, in particolare, si distingue come un parametro fortemente identitario, ragion per cui una lettura critica del paesaggio sonoro può contribuire a far emergere elementi utili nella comprensione delle geografie urbane e sociali.
Numerosi studi hanno messo in evidenza le trasformazioni del paesaggio sonoro nella città contemporanea, arricchitosi di nuove componenti come la presenza simultanea di più lingue, la rumorosità del traffico, la confusione dei mercati, che si contrappongono al paesaggio sonoro quieto dei centri storici e al silenzio delle aree agricole.
La complessità e la variabilità della sonorità urbana contemporanea offrono spunti molteplici alle pratiche progettuali interessate ad indagare le connessioni tra ambiente sonoro e questioni urbane e territoriali, come il divario centro-periferie, e ad utilizzare la pratica dell’ascolto per ricercare le cause “sonore” di questioni come lo spopolamento, la gentrificazione, i conflitti identitari e, più in generale, la qualità dello spazio pubblico.

E’ a partire da queste riflessioni che abbiamo pensato di inserire nel programma di Palombellissima! il laboratorio “Il suono della Palombella”, curato dal sound designer Alessio Ballerini, in programma a dicembre. Il laboratorio si basa sulla ricerca degli elementi acustici identitari del quartiere, attraverso la raccolta di testimonianze orali e l’ascolto dell’ambiente sonoro che lo caratterizza. I frammenti sonori raccolti saranno utilizzati dai partecipanti per comporre delle soundscape composition, che confluiranno in una più ampia mappatura acustica della Palombella, da presentare in occasione del festival in programma a febbraio 2020, che possa servire come forza positiva in grado di orientare forme di rinnovamento sociale.
L’attività si intreccia con il precedente workshop di mappatura partecipata svolta con i residenti, che ha contribuito ad identificare le caratteristiche acustiche peculiari della Palombella di ieri e di oggi e quindi il progetto di paesaggio sonoro da costruire durante il laboratorio.
Per maggiori informazioni sul laboratorio “Il suono della Palombella” clicca qui!